Estratto art. Radio Rivista n.7/8 2020 (ARI) di Alfredo Gallerati
Legge MW Band: bilancio dei primi cinque anni
Compie 5 anni, la Legge n.115 , nata per cambiare la storia della radiofonia italiana. Solo pochi anni fa, riconoscere a soggetti
privati, il diritto di trasmissione attiva in Banda “Onde Medie”, era un fatto difficile da immaginare.
Oggi il panorama italiano delle nuove trasmissioni in Onde Medie è una
partita ancora tutta da giocare;con le sue luci ed ombre. La nostra rubrica è fatto carico, grazie alla sensibilità ed alla
autentica passione del nostro Direttore, di seguire gli sviluppi dell’applicazione della nuova Legge per avere il “polso” di come sta
evolvendo questo scenario, tra le problematiche di gestione da parte del MISE ,
altamente caotico, così come racconta la storia dell’emittenza libera in FM,
dal 1974. Come vivono gli operatori, questa realtà, gli stessi delle NUOVE ONDE MEDIE ? Quali oneri devono affrontare ? Quali
rischi ? Qual è, dopo cinque anni, la reale situazione nella radiofonia italiana delle nuove stazioni in “Onde Medie”?
Non ci fermeremo, come nello stile di Radio Rivista , alle informazioni superficiali, reperibili in rete. Spesso, frammentarie e
inattendibili. Ma andremo raccogliere i pareri, le impressioni, le aspettative degli stessi. Coloro che sono già scesi
in campo, spesso ignorando, purtroppo, non poche incognite che potrebbe avere uomo dovuto affrontare. Il difficile percorso per
osare ad una emittente la moderna configurazione di stazione in Onde Medie. Chissà quanti sanno che un grande nemico di
questo nuovo sistema di trasmissioni, sono certe pesanti interferenze di segnali dall’estero, da Paesi limitrofi; spesso ad insaputa
degli stessi Organi competenti: MISEo ITU .
Cominciamo da un flash-back sulla storia della nuova radiofonia in Onde Medie, dal momento della tanto attesa nuova Legge
n.115 fino a conoscere, dalla voce degli stessi operatori, qual è lo scenario in cui operano le stazioni in Onde Medie: tra quelle
e autorizzate e quelle operano che operano “sotto”. Esistono su certi listati di “ Stazioni in Onde Medie ” consultabili in rete,
Emittenti che, al MISE, nessuno conosce. A descrivere lo scenario oggi, saranno gli stessi operatori!
La nostra rubrica continuare a seguire l’evoluzione di questo scenario, senza perdere la speranza di poter dare un minino
contributo alla chiarezza dell’informazione e alla migliore ottimizzazione nell’utilizzo delle trasmissioni che in Onde Medie italiane
possono e scrivere una nuova pagina della storia della radiofonia italiana.
Il viaggio di questo numero si chiude con “ AGENDA SWL ” e il Log “Ultimi Ascolti”.
Ottimi ascolti a tutti!
Le Nuove trasmissioni in onde medie
Nuove Trasmissioni in MW (ONDE MEDIE) – Il 18 Agosto 2020, la nuova Legge n.115 per la radiodiffusione analogica in Banda
Onde Medie, compirà i suoi primi cinque anni. Non saremo mai stanchi di ricordare che, ad aprire questo grande orizzonte, nella
storia della radiofonia italiana, è stato uno di noi, un appassionato di radioascolto, Giorgio Marsilio, giurista esperto in < diritto
delle radiocomunicazioni >, in particolare nel “diritto al radioscolto ”. Marsiglio apprezzato estimatore dell’ARI e di Radio
Rivista, è riuscito a portare all’attenzione dei competenti Organi, il diritto di superare l’esclusività delle trasmissioni sulla Banda
Onde Medie, appannaggio della RAI, per riconoscere questo diritto agli operatori radiofonici “privati” che possono utilizzare le
grandi potenzialità di copertura dei segnali che, su questa Banda, poi raggiungere anche grandi distanze, oltre i nostri
confini geografici.
Sarebbe allora molto interessante conoscere le opinioni degli “addetti ai lavori”, gli operatori delle stazioni radiofoniche,
operativo proprio grazie alla nuova Legge. Certo, parlandone con loro, come ho fatto, è davvero stimolante riconoscere più
trasversalità evidenti, tra certi fondamentali obiettivi della radiofonia in Onde Medie (nella sua nuova stagione) ed il Progetto
“La Radio nelle Scuole”. Infatti…. proprio la radiofonia in OM può dedicare un’attenzione più alta ad obiettivi come quelli che
l’ARI andrà a proporre nella nuova stagione del Progetto “La Radio nelle Scuole”.
Nel panorama delle “Onde Medie” italiane, oggi s’inseriscono emittenti, in qualche caso Network, che danno una notevole
spinta in avanti alla migliore divulgazione della radio e del radioascolto.
E’per questo che, fermarmi alle informazioni archiviate in rete, sono andato a raggiungere, alcune di queste emittenti che
ottenere in applicazione alla Legge n. 115 sulle trasmissioni in Banda MW e ad altre disposizioni legislative. Per Radio Rivista ho
quindi uno screening al fine di conoscere la realtà delle stazioni radiofoniche autorizzate a norma della Legge n. 115 che
oggi compie i suoi primi cinque anni.
A risponderci, in prima fila, con uno stile sobrio, elegante, direi invitante al radioascolto, ho trovato l’amico Emanuele Scatarzi
che grazie per la collaborazione.
Proprio con l’aiuto di Emanuele Scatarzi, Radio Editor, tracciamo una scheda storica di “ VIVA LA RADIO NETWORK ”. Ci aiuterà a
capire la sua corretta collocazione, nel panorama radiofonico oggi, alla luce della legislazione vigente.
Quindi, grazie alla Legge n.115, nel 2015 ha partecipato alla Prima Consultazione Pubblica promossa dal MISE .
Dall’approvazione della Legge, la RAI ha impiegato oltre un anno per comunicare quali state le frequenze dismesse.
Nel 2016, dopo la Determina del 3 agosto 2016 e il successivo avviso pubblico del 4 agosto 2016, Viva La Radio! La rete ha
partecipato all’assegnazione delle 88 risorse frequenziali asincrone e 60 divise in 11 reti , messe a dispoziozione dal Dicastero di
riferimento e successivamente al Bando risorse per l’assegnazione delle suddette del 2 febbraio del 2017 .
E’appena il caso di ricordare che la classificazione delle stazioni operanti in Onde Medie prevede due essenziali tipologie:
1) Frequenze “ Asincrone ”: sono stazioni che non sono sincronizzate tra loro con più impianti in Italia.
In questo caso si hanno, su una stessa frequenza, emittenti diverse ubicate in aree geografiche disitne, con operatori
differenti.
2) Frequenze “ Sincrone ” sono frequenze, sullo stesso canale, assegnate a un solo operatore di rete con più impianti
dislocati sul territorio italiano.
Un primo scenario si è configurato quando, sulle frequenze autorizzate per l’Italia è stato il MISE a gruppi di frequenze
sincrone e asincrone. Questo è avvenuto con una “criticità”, ancora oggi rilevante. Infatti, una delle ricadute, la ritroviamo
sulle frequenze low power : 1.584; 1.485 e 1.602 kHz per le quali ci sono inderogabili esigenze d’intervento. Basti pensare
che, a oggi, sul solo canale 1.584 kHz ci sono 14 impianti in tutta Italia. Ve ne sono ben 20 sulla frequenza 1.602 kHz !
Si è quindi creata una preoccupante saturazione del canale, dal punto di vista radiofonico. In più casi, alcuni di questi impianti,
anche con potenza di 1 kW , sono a 50 chilometri l’uno dall’altro.
Questo significa che se una queste due emittenti, per problemi urbanistici (ma non solo) non riesce a esprimere un traliccio
fino al classico d’onda; deve soccombere ad altro operatore che, al di là del criterio stabilito dal MISE, è stato più
fortunato.
Ci sono invece frequenze, come la 720 kHz (Bari, Perugia e Trieste), che contano appena 3 impianti in tutta Italia; sulla 711 kHz
ve ne sono appena 2!
Tutte le frequenze disponibili sono state assegnate, ma il MISE deve provvedere a tutti gli aggiornamenti delle frequenze
assegnare. Ora vogliamo coinvolgere questo operatore per scandagliare, a 5 anni dalla sua approvazione, i punti di forza e le
critiche di questa Legge che investe tutti i nuovi operatori italiani della Banda Onde Medie.
Intervista all’editore Emanuele Scatarzi
L’Associazione “OMItaliane” presieduta da Emanuele Scatarzi, Editore di “Viva la Radio Network”, tra i suoi primari obiettivi ha
quello di promuovere nuove modalità per la fruizione delle trasmissioni in “Onde Medie”. Eccoci dunque alla nostra
chiacchierata con Emanuele Scatarzi che, da 45 anni, solca l’etere con la radiofonia per portare un contributo attivo nella
formazione di una nuova generazione di appassionati di ascolto, di radiofonia e in prospettiva di radiantismo.
1) Emanuele, sulla scorta della tua lunga esperienza nella radiofonia in generale e, più recentemente come operatore
in Onde Medie, come vedi lo scenario della radiofonia italiana, alla luce dei primi cinque anni dall’entrata in vigore
della Legge n.115?
R.: Innanzitutto “Viva la Radio Network”, supportata dall’Associazione “OMItaliane”, promuove l’ascolto in Onde Medie, in
modalità del tutto nuova: tracciare il profilo più attuale dell’operatore radiofonico in Onde Medie, già a suo tempo definito da
Giorgio Marsiglio e quindi ridefinito anche dall’AGCOM: il nuovo operatore di Onde Medie è colui che espleta il “ servizio locale ”.
La nuova “emittente locale” in Onde Medie è intrisa nel tessuto locale , nella sua essenza primaria. In Italia, ormai l’emittente
locale, nel suo più genuino ruolo, non esiste più. La mentalità dei classici operatori concessionari in “FM” non c’è più. Oggi
esistono sempre meno stazioni locali in FM
Le Onde Medie allo stato attuale, soffre del fatto che, tra i richieste agli operatori c’erano alcune “stringenti” clausole che
riguardavano le migliaia di domande di Autorizzazione inoltrate dagli operatori.
2) Come si è sviluppato il percorso di assegnazione delle frequenze?
R.: Attualmente vi sono due frequenze asincrone non assegnate drfinitivamente (1.584 e 1.485 kHz), a
Nuoro (Low Power) e in fase di assegnazione. Complessivamnente si tratta di 88
frequenze asincrone . Alcuni soggetti aventi diritto nel tempo hanno rinunciato a un favore di altri.
Oltre a ciò, attualmente, un problema critico non è tanto quello dell’attivazione degli impianti, quanto quello delle
INTERFERENZE da stazioni radio straniere, fortemente presenti su questa Banda, soprattutte le stazioni dal territorio spagnolo
che “infestano”il range di frequenze su cui devono operare le stazioni italiane. Attualmente riceviamo forti disturbi sulle nostre
frequenze dalla spagnola RNE, con potenze da 50 a 200 kW e la Catena COPE. Si deve poi considerare che noi non possiamo
essere vigili alle Direttive tecniche del GE75.
Questo, perché il MISE ha redatto un piano, forse troppo frettoloso, per le risorse frequenziali agli operatori, questo
probabilmente è accaduto a causa della Procedura d’infrazione che il Governo italiano ha nei confronti della Commissione
Europea. Infatti, la Commissione Europea di una regolamentazione nell’utilizzo
della Banda Onde Medie. In realtà, quindi cosa è successo?
Molte frequenze sono già state assegnate all’Italia (RAI) con il Trattato di Ginevra 1975 ma con potenze “di targa” e sistemi
radianti che fanno parte di tutt’altra epoca. Dopo 45 anni, non sono certamente applicabili certe caratteristiche radioelettriche
agli impianti di oggi. In primis, per le ubicazioni in cui si trovano. Un altro serio problema è che non si può utilizzare antenne alte
centinaia di metri con una potenza di targa sino a 2 GW (impianto ex Rai a Roma 846 khz). Prima di tutto perché nessun Ente
locale autorizzerà mai l’installazione di un sistema radiante di questo tipo. Ricordiamo, per esempio, che la frequenza asincrona
774 kHz è quella assegnata proprio a “Viva la Radio Network” la cui potenza di targa riportata sulla scheda tecnica GE75 è 50kw.
E’per questo che abbiamo chiesto il ricoordinamento di questa frequenza. A Fiesole (Firenze) non abbiamo possibilità di utilizzo
di sistemi radianti di certa portata per avere la copertura mediale diurna nel Centro Italia. Richiedere perciò la possibilità di installare
inizialmente l’impianto di 25 per poi richiedere un nuovo trasferimento.
3) Le Autorità del MISE sono a conoscenza dei forti disturbi provocati dalle stazioni spagnole?
R.: I referenti massimi del Dicastrero sono stati informati a suo tempo in una Conference Call ed è stato informato anche l’ITU.
Ma aembra che loro loro sìano a conoscenza del fatto che, per esempio, una certa frequenza è occupata dalla spagnola
RNE, questo perché seguire le norme definite dal vecchio GE75. Oggi il problema degli operatori è quello di assumere una
posizione “dialogante” e collaborativa rispetto all’Autorità Ministeriale (MISE), che sino ad ora ha accettato di buon grado
alcune proposte della nostra Associazione OMItaliane .
4) Come si può contribuire a migliorare lo scenario delle trasmissioni in Onde Medie italiane?
R.: Un obiettivo forte sarà quello di rivalutare l’ascolto della Banda “ Onde Medie ” che, a quanto pare, non interessa i grandi
operatori. Qualche giorno fa parlavo con un Dirigente che “Radio Monte Carlo” che dopo la pubblicazione della prima Direttiva
del 2016 la Finenco , espressione di un editore illuminato come Alberto Hazan , era interessata a operare nuovemente in onde
medie ma dopo la cessione della rete al Gurppo Mediaset, è sfumato ogni interesse. Il problema centrale è: riportare l’ascolto
sulle Onde Medie. Una buona notizia è che alcuni gruppi automobilistici tedeschi sta progettando l’inserimento del nostro
Network, all’interno del sistema di infotainment delle loro auto. Essendo sempre in analogico, il sistema offrirà la possibilità di
ricevere le stazioni in Onde Medie, viaggiando in Italia.
Anche grazie a Radio Rivista, le emittenti possono entrare in un target sempre più ampio, degli appassionati di radioascolto che
possono apprezzare i contenuti di questo tipo di ascolto. Purtroppo, gli operatori in Onde Medie hanno una “maturità” relativa
a quella che invece è l’evoluzione della radio italiana. L’altro problema è quello di offrire, agli assegnatari, le possibilità
di accelerare i tempi di spostamento degli impianti e rendere soprattutto più flessibile l’interazione tra i soggetti interessati.
L’Associazione “OMItaliane” svolge già un ruolo efficace nell’interlocuzione anche con le Autorità competenti.
6) Pensi che un rapporto di partenariato con ARI e con le realtà Regionali dell’ARI, possa avere qualche efficacia?
R.: Ne siamo convinti! la nostra collaborazione sarà forte con l’ARI, in tutta Italia. E’necessario ricordare che oltre al concetto
Marconiano dalla radio in Italia, inteso come antenna e trasmettere occorre inserire contenuti autorali differenziati che
rispettino la storia e della Radio. La trasmissione, basata sulla musica o sul fanatismo del DJ, soprattutto in Banda
Onde Medie, diventa un corollario anacronistico. Qui, la Banda Onde Medie, è ideale per la parola perciò bisogna inserire i
contenuti. Oggi, tra i contenuti avanzati, non devono mancare:
– pagine che raccontano la storia della radio in modo attuale;
– visite d’istruzione alle stazioni radio; etc…
– opportunità, ai giovani, di partecipare a momenti di formazione come Convegni, visite etc
– approccio alla radio e al radioascolto, in un nuovo stile Onde Medie.
– la radio transemdiale, prodotti per tutte le piattaforme
Se non diamo spessore culturale ai nativi “digitali” non conosceranno mai la storia della Radio.
La Radio è l’elemento essenziale che ha storicamente aiutato l’Italia a crescere. Per tutto questo, la Radio è…immaginazione, è
femminile. Ti offre la possibilità di navigare con l’immaginazione, dietro l’ascolto di una voce un’occasione per comunicare
passione e comunicare attraverso storydoing. La TV non può dare questo perché è più “maschile”, data l’immediatezza dell’immagine
. La Radio lascia spazio all’immaginazione. La voce è per esempio, il nostro biglietto da visita. La voce è più
forte dell’immagine perché l’espressione della vocale, in radio, è fondamentale,
Lo scenario dell’Onda Media, in Italia è cambiato, perché la RAI ha perso ogni interesse verso la gamma di frequenza. Non esiste
più il Notturno Italiano che teneva compagnia a tutti coloro che lavoravano di notte.
Ed era il “racconto” che li teneva legati all’ascolto della Radio. Per questo è importante la sinergia tra Radio e …il radiodramma.
Siamo impegnati, su fronte, per aprire una interazione con le Scuole di teatro per la preparazione ai radiodrammi. Oggi la
formazione del radioamatore, come sempre, nasce dall’ascolto.
Se contestualizziamo questo concetto con la società odierna, il Radioamatore è colui che sa ascoltare perché l’ascolto è
fondamentale.Condivido il pensiero secondo cui la capacità di ascolto è elemento fondante nella formazione della personalità.
Non a caso, collaboro da anni, con diversi Atenei per i Corsi di Formazione all’utilizzo del linguaggio radiofonico.
Quest’esperienza mi dà la possibilità di scoprire che, per un giovane (dai 22 ai 28 anni), di confrontarsi con il mondo radiofonico,
vuol dire avere una marcia in più per entrare nel mondo del lavoro. La Radio diventa quindi…terapia e ti aiuta a venir fuori dal
guscio. La Radio è lo strumento che ti educa a relazionarti con l’esterno. Senza questa risorsa, la Radio diventa un luogo solitario