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SOS DALLO SPAZIO: Il Mistero dei Cosmonauti Perduti | OMItaliane

Introduzione al Mistero dei Cosmonauti Perduti

Da oltre 60 anni, il mistero dei cosmonauti sovietici perduti nello spazio ha alimentato dibattiti e teorie del complotto. Tutto ha avuto inizio con un SOS impossibile, captato per caso da due fratelli italiani appassionati di radio. La loro scoperta ha sollevato domande inquietanti sulla vera storia delle missioni spaziali sovietiche.

Il Lancio dello Sputnik 1 e l’Inizio di un’Avventura

Nel 1957, la Russia sovietica lanciò lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale, in orbita terrestre. Mentre il mondo guardava con preoccupazione a un’escalation della Guerra Fredda, due fratelli torinesi, Achille e Giovanni Judica-Cordiglia, videro in quell’evento un’opportunità unica. Appassionati di radio, iniziarono a intercettare segnali dallo spazio, diventando tra i primi in Europa a captare il suono dello Sputnik.

La Crescente Ossessione per lo Spazio

Dopo il successo nel captare i segnali dello Sputnik, i fratelli Judica-Cordiglia diventarono ossessionati dall’ascolto delle trasmissioni spaziali. Installarono antenne sul tetto del loro palazzo a Torino e continuarono a monitorare ogni nuovo lancio. Tra il 1957 e il 1958, intercettarono segnali dai satelliti Sputnik 1, Sputnik 2 ed Explorer 1, immergendosi sempre più nel misterioso mondo delle comunicazioni spaziali.

L’SOS del 2 Novembre 1960: Un Segnale di Allarme Inquietante

Il 2 novembre 1960, i fratelli intercettarono una trasmissione che sconvolse tutto ciò che avevano sentito fino a quel momento. Su una delle frequenze sovietiche, senza alcun annuncio ufficiale di un lancio, captarono un SOS in codice Morse. Il segnale sembrava provenire da un veicolo che si allontanava dalla Terra, ma nessuna nazione aveva dichiarato di aver lanciato un essere umano nello spazio. Questo messaggio di aiuto, apparentemente proveniente da un cosmonauta in difficoltà, sollevò interrogativi inquietanti.

Altri SOS e Trasmissioni Inquietanti

Quello del 1960 non fu l’unico segnale sospetto intercettato dai fratelli Judica-Cordiglia. In seguito, capturarono altri segnali, tra cui un battito cardiaco umano trasmesso come dati biometrici e una misteriosa trasmissione in russo. Il messaggio, captato il 17 maggio 1961, recitava: “Le condizioni si stanno aggravando, perché non rispondete? Stiamo rallentando, il mondo non saprà mai di noi.” Questo messaggio accresceva ulteriormente il sospetto che qualcosa di oscuro stesse accadendo nelle missioni spaziali sovietiche.

Teorie del Complotto e L’Insabbiamento Sovietico

L’Unione Sovietica annunciò solo una missione spaziale con equipaggio umano, quella di Yuri Gagarin, avvenuta con successo il 12 aprile 1961. Tuttavia, i segnali captati dai fratelli suggerivano che altre missioni, probabilmente disastrose, non erano mai state menzionate ufficialmente. Per Achille e Giovanni, l’unica spiegazione plausibile era che i sovietici avessero inviato cosmonauti nello spazio, ma che li avessero persi e poi cercato di coprire gli incidenti.

Conclusione

Il mistero dei cosmonauti perduti nello spazio rimane irrisolto. Le intercettazioni dei fratelli Judica-Cordiglia continuano a sollevare dubbi e a alimentare teorie del complotto su ciò che realmente accadde nelle prime fasi della corsa allo spazio. Anche se le prove concrete mancano, il loro racconto resta una delle storie più affascinanti e inquietanti della storia dell’esplorazione spaziale.

Letture consigliate

  • “Questo il mondo non lo saprà mai” di Achille e Giovanni Judica-Cordiglia
  • “Il mistero dei cosmonauti perduti” di Luca Boschini
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