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Delibera 316/24/CONS dell’AGCOM: il Futuro della Radiodiffusione Digitale in Italia? | OMItaliane

L’11 settembre 2024, l’AGCOM ha pubblicato la Delibera 316/24/CONS, avviando un’indagine conoscitiva sulla regolamentazione della radiodiffusione digitale in tecnica DAB+. Tuttavia, sorprendentemente, il sistema DRM (Digital Radio Mondiale) non è stato menzionato, nonostante le potenzialità evidenziate nella Delibera 664/09/CONS, che si riferisce specificamente alle trasmissioni DRM in onde medie (AM).

Lacune nella Rottamazione degli Impianti Analogici

Un aspetto critico della nuova delibera è l’assenza di incentivi per la rottamazione degli impianti analogici AM a favore del DRM. Mentre si menzionano aiuti di stato per la transizione al DAB+, gli operatori già attivi nella banda AM si trovano in una situazione svantaggiata. Questa lacuna non solo penalizza gli operatori, ma frena anche il progresso verso una radiodiffusione digitale più efficiente e moderna.

Dati Sulla Penetrazione del DAB+ e dell’FM

Secondo alcune stime, talvolta imprecise, circolanti nei blog italiani, riportano che circa il 65% della popolazione in Italia utilizza il DAB+, mentre il 35% continua a fare affidamento sull’FM. Tuttavia, fonti più affidabili indicano che circa 12 milioni di italiani sono a conoscenza del protocollo di ricezione digitale, ma solo il 7% lo utilizza effettivamente.

Importanza dei Sussidi Pubblici

La penetrazione del DAB+ è stata significativamente influenzata dalle politiche di sussidio. Paesi come il Regno Unito e la Germania hanno implementato incentivi economici per broadcaster e produttori di ricevitori radio. Tuttavia, la mancanza di incentivi simili per il DRM rappresenta una limitazione cruciale per l’adozione di tecnologie digitali alternative.

Difficoltà di Copertura nelle Aree Periferiche

Un ulteriore punto critico è la difficoltà di garantire una copertura DAB+ completa in tutte le aree, specialmente in quelle rurali. Alcuni trasmettitori FM continueranno a operare anche dopo il 2024, evidenziando le debolezze del DAB+ rispetto al DRM, che offre una copertura più capillare e un servizio migliore in zone remote.

Conclusioni: Perché il DRM è Superiore al DAB+

In conclusione, il DAB+ si dimostra una tecnologia insufficiente per servire capillarmente tutte le zone d’Italia. La scelta dello Stato italiano di favorire il DAB+ sembra essere influenzata da lobby e pressioni, mentre gli operatori in onde medie vengono penalizzati. È essenziale considerare l’adozione del DRM, soprattutto alla luce della mancanza di ricevitori DRM nei veicoli di classe M e N. Il DRM offre un’alternativa più solida e versatile per la radiodiffusione digitale, promettendo un futuro più inclusivo e accessibile per tutti.

Ulteriori Risorse

Per maggiori dettagli, consulta il link alla delibera.

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