Il 2 dicembre si è tenuto a Milano, presso la Cascina Triulza, l’evento intitolato “Da Marconi al DAB: la radio nell’era digitale”. L’iniziativa, promossa dsa AGCOM e da esperti del settore e professionisti della comunicazione, ha affrontato i temi legati alla transizione digitale delle trasmissioni radiofoniche, con un focus particolare sulla tecnologia DAB+ (Digital Audio Broadcasting).
Il ruolo del DAB nella trasformazione digitale
Durante l’evento, si è discusso a lungo delle potenzialità offerte dal DAB+ per migliorare la qualità audio, ampliare l’offerta di contenuti e ridurre l’impatto ambientale delle trasmissioni. I relatori hanno evidenziato come questa tecnologia rappresenti un’opportunità cruciale per il futuro della radio, in particolare in un contesto competitivo dominato da piattaforme di streaming e podcast.
La provocazione di Sergio Natucci e l’omissione del DRM
Un momento significativo dell’incontro è stato l’intervento di Sergio Natucci, direttore generale di DAB Italia, che ha posto ai partecipanti una domanda provocatoria:
“Quanti di voi, se io vi chiedessi, alzi la mano, chi ancora ascolta l’onda media? C’è qualcuno che può farlo? Bene, è uno su 70 persone, quindi è giusto che ci sia, ma come dire, non per questo bisogna disattivare o bisogna esaltare un sistema che ormai è andato lentamente…“
Questo intervento, pur sollevando una questione interessante, la risposta all’azata di mano del Presidente di OMItaliane Emanuele Scatarzi il Natucci, seppur apparentemente volto a stimolare un dibattito, ha rivelato un approccio limitato che, avvalendosi del suo ruolo di relatore, ha liquidato in maniera superficiale e deliberatamente omesso di considerare il potenziale dello standard DRM (Digital Radio Mondiale) per le onde medie. Il DRM, riconosciuto a livello internazionale come una tecnologia più completa e versatile rispetto al DAB+, offre vantaggi significativi in termini di qualità audio, copertura e accessibilità, risultando ideale per molteplici contesti operativi. Tuttavia, questa prospettiva non è stata nemmeno menzionata, dimostrando una visione parziale che ha privato il dibattito di una reale aperture ad altre tecnologie.
L’assenza di un focus sugli operatori in onde medie
Un’altra lacuna importante è stata la mancata considerazione degli operatori che trasmettono in onde medie e del contributo della nostra associazione. Questo segmento, sebbene meno diffuso, continua a svolgere un ruolo cruciale come ponte tra tradizione e innovazione, soprattutto nell’adozione del DRM. La nostra presenza al prossimo tavolo tecnico indetto da AGCOM il 5 dicembre prossimo (ex Delibera 390/24/CON) sarà fondamentale per riportare attenzione su questo aspetto fondamentale per il comparto radiofonico italiano.
Un dibattito aperto ma non inclusivo
L’evento si è concentrato prevalentemente sul DAB+, trascurando la necessità di diversificare il dialogo tecnologico per includere tutte le realtà del panorama radiofonico. Per garantire una transizione digitale realmente inclusiva, è essenziale considerare le onde medie e gli standard come il DRM, che rappresentano soluzioni avanzate e complementari al DAB+.
Conclusioni e prospettive
Nonostante alcune mancanze, l’incontro ha evidenziato l’entusiasmo del settore verso una radio innovativa e sostenibile. Tuttavia, per costruire un futuro radiofonico equo e completo, sarà necessario ampliare il confronto, riconoscendo e valorizzando tutte le tecnologie disponibili.
Erano presenti alla tavola rotonda:
“Le sfide tecnologiche per la radio: Prominence e sviluppo della piattaforma DAB” Andrea Biondi (Giornalista Sole24Ore) Moderatore
Massimiliano Capitanio (Commissario Agcom),
Tonio Di Stefano (Responsabile della Direzione Reti e Piattaforme RAI),
Anna Maria Genzano (Responsabile relazioni istituzionali Consorzio nazionale Eurodab),
Sergio Natucci (Direttore generale consorzio nazionale DabItalia),
Marco Rossignoli (Coordinatore Aeranti-Corallo).
Ore 16:20 “Le nuove sfide di mercato per la radio: l’ascolto radiofonico in Italia” (Moderatore Andrea Biondi)
Laura Aria (Commissario Agcom),
Francesco Pionati (Direttore Rai Radio 1)
Antonio Martusciello (Presidente Audiradio)
Francesco Dini (Vicepresidente Elemedia)
Federico Silvestri (Direttore Generale Media & Business Radio 24),
Luca Viscardi (Digital Stategist di RTL 102.5),
Massimiliano Montefusco (Direttore generale RDS)
Paolo Salvaderi (Amministratore delegato RadioMediaset)
Rosario Donato (Direttore Generale Confindustria Radio Televisioni).