Omitaliane ® | Le Nuove Onde Medie Italiane

Fm – World parla delle onde medie e scatena reazioni nei social |OMItaliane

FM-World nota testata on line riferimento italiano per operatori editori e appassionati, ha pubblicato un articolo facendo riferimento all’elenco aperiodico di OMItaliane, sempre attento e puntuale riguardante le emittenti a onde medie realmente attive in Italia.

Lo stesso ha rinovato il continuo interesse della banda AM lasciando spazio a critiche riguardanti la tecnologia da parte di utenti spesso disinformati o troppo attenti alla tecnologie trasmissive più che ai contenuti.

I commenti nei Social

L’articolo pubblicato dalla testata di riferimento per gli operatori, editori e appassionati del settore (leggi) il 27 dicembre scorso, ha acceso un vivace dibattito nel gruppo Facebook gestito della stessa testata (qui) , con reazioni contrastanti.

Le onde medie: una risorsa riconosciuta

Vogliamo sottolineare l’importanza del rinnovato interesse per le onde medie. Questa banda storica, che rappresenta la base dell’evoluzione delle trasmissioni radiofoniche e grazie all’intervento di OMItaliane è riconosciuta in Italia al pari delle altre anche dall’articolo 22 del nuovo TUSMA, (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi). Grazie all’impegno di operatori, le onde medie stanno trovando una nuova vitalità, affermandosi come una risorsa complementare alle altre tecnologie radiofoniche.

Tradizione e innovazione: due anime delle onde medie

Per alcuni operatori, le onde medie rappresentano un richiamo nostalgico che rasenta il filantropismo in alcuni casi anacronistico, per la maggior parte degli editori invece, sono una piattaforma evolutiva, ideale per sperimentare nuovi formati e linguaggi radiofonici. Questa dualità è ciò che rende le onde medie così affascinanti: da un lato, celebrano la storia della radio; dall’altro, si proiettano verso il futuro, dimostrando che la radio può essere uno strumento inclusivo e poliedrico.

La radio oggi: multipiattaforma e inclusiva

La radio contemporanea si esprime attraverso molteplici piattaforme: AM, FM, DAB+, streaming online. Per chi ama e opera in questo settore, è fondamentale adottare una visione inclusiva e positiva, che valorizzi ogni tecnologia. Solo così possiamo assicurare che la “radio”, medium repubblicano e democratico, continui a evolversi e integrarsi con gli altri mezzi di comunicazione. Evitando atteggiamenti autoreferenziali, tipici della radiofonia italiana dagli anni ’70 in poi, che hanno spesso limitato il cambiamento e l’innovazione. Questo approccio si riflette nella passione di chi lavora in questo settore da anni, mostrando apertura mentale e il desiderio di inclusività, senza timore di mettersi in discussione. La sicurezza di essere parte di uno scenario unico si traduce in un’azione condivisa, senza scranni, piedistalli o barriere, ma con la volontà di creare insieme un futuro dinamico e collaborativo.

Un’occasione mancata per il dialogo

Spiace constatare, tuttavia, la scarsa partecipazione della maggioranza dei 28 operatori ed editori alle discussioni di questo post. Un confronto più ampio e costruttivo avrebbe arricchito il dibattito, contribuendo a rafforzare il ruolo della radio e delle onde medie nel panorama attuale.

Il futuro della radio passa dall’inclusione

Il futuro della radio passa dall’inclusione, dalla sperimentazione e dalla valorizzazione delle sue diverse anime. Che si tratti di onde medie o di nuove tecnologie, ciò che conta è mantenere vivo lo spirito di innovazione e apertura, a beneficio di tutti gli ascoltatori.

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