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LA BREVE storia di Guglielmo MARCONI | OMItaliane

Quando Guglielmo Marconi morì a Roma nel 1937, aveva da poco compiuto 63 anni.

Era nato a Pontecchio, presso Bologna, il 25 Aprile 1874. suo padre Luigi, era un possidente agricolo, mentre Annie Jameson, la madre, proveniva da una distinta famiglia irlandese. Fu proprio lei la prima ad incoraggiare suo figlio a studiare e sperimentare cose che al tempo erano misteriose ai più.

Gli anni della sua giovinezza, vissuti nella solitudine del luogo, lo aiutarono a seguire ed approfondire il filone dei suoi studi, ancora giovane si trasferì con la sua famiglia a Livorno, dove frequentò l’Istituto Tecnico Nazionale di Livorno

Ben presto si accorse che l’insegnamento scolastico non era all’altezza dei suoi desideri di conoscenza, così cominciò a prendere lezioni private di fisica ed elettrotecnica dal professore Vincenzo Rosa.

Guglielmo fece passi da gigante, nella vecchia Villa del GRIFONE, sulle colline bolognesi, c’era un grande solaio dove passava giorni e notti a fare esperimenti sulle oscillazioni elettriche prodotte dalle scariche atmosferiche.

Traeva ispirazione dai pionieri dell’elettricità, quali Galvani, Volta, ripetendone le prove. Compiuti i vennt’anni, nel 1894, la sua preparazione aveva compiuto ulteriori passi ed affinò il suo metodo di studio analizzando criticamente le teorie e gli esperimenti compiuti da Clark Maxwell, Heinrich Hertz, Augusto Righi, Calzecchi Onesti, Tesla e il russo Popoff sull’elettromagnetismo e le sue manifestazioni correlate.

Tutte queste cognizioni lo convinsero, attraverso la guida di Augusto Righi docente di Fisica all’Università di Bologna che iniziò Marconi alla conoscenza delle onde hertziane, che la trasmissione di impulsi elettrici senza fili era possibile, continuò a costruire apparati sia riceventi che trasmittenti applicando delle primitive antenne.

Tutto ciò proseguì con lentezza e difficoltà per aumentarne la portata, ponendosi contemporaneamente il dubbio di come queste onde avrebbero superato i vari ostacoli e la curvatura del globo terrestre. Dopo aver sperimentato con successo che gli ostacoli potevano venire superati, ci fu immancabilmente chi cercava di screditarlo, scrisse alle varie istituzioni del tempo, ma nessuno in Italia gli diede retta.

Fu per merito della madre che gli insegnò l’inglese sin da piccolo, con cui si recò insieme in Inghilterra, dove finalmente ottenne il meritato ascolto.

Continuò così gli esperimenti, con continui successi sul campo della telegrafia senza fili, che fece in brevissimo tempo passi da gigante, con apparecchiature e antenne sempre più perfezionate.

Si può dire che dal 1899 la telegrafia senza fili aveva ormai trovato applicazione sia in campo militare che civile, seguita anni dopo dalla trasmissione di suoni ed immagini e tutta una serie di nuove applicazioni.

Suoi sono innumerevoli i brevetti che uscirono dai suoi laboratori, arricchiti e sviluppati dal suo talento innato e dalla passione della sperimentazione che egli voleva effettuare personalmente. A questo scopo acquistò una imbarcazione con cui condusse vari esperimenti attraverso tutti i mari.

Con la sua scoperta, la RADIO, si può affermare che l’uomo abolì virtualmente le distanze e i confini tra i vari popoli della Terra, la RADIO era diventata la padrona dell’ETERE impalpabile e tutti ora possiamo apprezzare con tutti gli ulteriori sviluppi e tecnologie, quanto abbia influito sulla crescita del genere umano.

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